di Franco Cesati Editore
Da trent’anni la casa editrice Franco Cesati pubblica testi di saggistica, dando spazio alla filologia, alla linguistica e alla critica letteraria. Quest’anno lancia una nuova collana, Ciliegie, un progetto editoriale nato per coniugare contenuti accurati e un intento divulgativo a volumi di agile lettura.
Le ciliegie evocano un’immagine invitante nel nostro immaginario e i libri che costituiranno la collana tratteranno argomenti sfiziosi, con un’attenzione particolare al colore e alla veste grafica: circa 100 pagine a colori, succose, ricche di curiosità, nel formato 18×21. La collana è ideata e curata da Silvia Columbano, editor della casa editrice dal 2011.
Ciliegie al Salone del Libro di Torino 2016
Il lancio ufficiale della collana si terrà al Salone del Libro di Torino 2016. Giovedì 12 maggio alle ore 12 si svolgerà la presentazione del libro Le parole della moda. Piccolo dizionario dell’eleganza, di Anna Canonica, primo titolo in uscita della collana. Insieme all’autrice interverranno il professore Lorenzo Coveri, ordinario di Linguistica italiana all’Università di Genova, Federica Fiori di Gioia, e Marco Mariani, fotografo di moda.
Ecco i titoli in uscita:
Le parole della moda. Piccolo dizionario dell’eleganza, di Anna Canonica-Sawina
Sapevate che con Il dottor Živago si definisce una linea di abiti femminili in modelli che sono poi stati ripresi da Yves Saint Laurent negli anni Settanta?
Il volume è un breve compendio di storia della moda, con le definizioni fondamentali del lessico dello stile, curiosità, e ricco di immagini. Il linguaggio della moda ha un suo fascino, ed è composto di parole che in gran parte sono entrate nell’uso comune della lingua italiana. Si tratta di un testo in cui lo studio della lingua italiana si fa glamour, fondendosi con la moda e con il costume; un vero must-have per chi lavora nel mondo delle passerelle o chi della moda vorrebbe fare il proprio mestiere; un libro da portare sempre in borsa e da consultare, per trovare la parola giusta, per disegnare il bozzetto di un abito partendo da una definizione, o anche per chi si interessa della storia delle parole e del linguaggio tecnico del mondo fashion. Da dove vengono termini come denim, manila, bucherame o jeans? Che differenza c’è tra un abito ad anfora e uno a guaina? Che cos’è un eden? E un ottomano? Anna Canonica lo racconta nel suo dizionario prêt-à-porter – o, sarebbe meglio dire, prêt-à-lire!
Anna Canonica-Sawina ha conseguito la laurea in lettere, storia dell’arte, egittologia, didattica, letteratura tedesca e storia applicata all’Università di Zurigo. Attualmente vive in Svizzera e ha pubblicato, tra gli altri, il La nascita del Rinascimento a Firenze.
Menù letterari, le ricette nei romanzi (e non solo), di Céline Girard
In questo volume l’autrice conduce il lettore a caccia di ricette nelle pagine di grandi classici, raccoglie ricette d’eccezione lasciando spesso la parola ai grandi scrittori, che in alcune pagine descrivono piatti prelibati o suggeriscono al lettore le modalità di preparazione: Carlo Emilio Gadda suggerisce il Vialone per il risotto alla milanese e la casseruola di rame stagnato, con manico di ferro; seguono la ricetta degli appetitosi maccheroni che il principe Salina offre ai suoi ospiti nel romanzo Il Gattopardo, il segreto della zuppa di cipolle che Maigret gusta nei romanzi di Simenon e il menù della cena per due nella crociera che David Foster Wallace racconta in Una cosa divertente che non farò mai più.
Il libro della Girard è costituito da sezioni in cui ritroviamo i brani originali delle opere citate e pagine dedicate alla cucina, facendo dei Menù un ricettario per i lettori che hanno desiderato assaggiare quello che le parole della letteratura suggerivano alla loro fantasia.
Céline Girard è nata a Parigi nel 1980. Giornalista pubblicista e redattrice, si è laureata in Letteratura italiana a Firenze, la città in cui vive. Scrive e legge per mestiere, e perché non può farne a meno.
Il dizionario delle parole dimenticate
Nella lingua di tutti i giorni non usiamo più parole come camuso, facondia, imbolsire, pletorico, o segaligno, a volte di questi termini desueti ci sfugge perfino il significato preciso. Il dizionario delle parole dimenticate raccoglie le definizioni
di 700 vocaboli in disuso, che però varrebbe la pena rispolverare, perché ci permettono di comunicare in modo più accurato.
Dei circa 47 mila vocaboli che fanno parte del lessico comune (cioè tutte quelle parole conosciute da chi ha un’istruzione medio-alta) se ne usano solo 6.500 nel 98% dei nostri discorsi: un vero spreco, la lingua italiana è straordinariamente ricca, dunque perché non arricchire il proprio lessico? La selezione, a cura della redazione, comprende termini che fanno parte del lessico più o meno comune, parole letterarie e obsolete che è un piacere riscoprire una per una.
Ogni voce spiega il significato (letterale o figurato), fornisce al lettore esempi d’uso e una serie di sinonimi, facendo del Dizionario un libro da consultare, a cui attingere ogni giorno per ricordare molte parole della lingua italiana e arricchire il nostro vocabolario personale.