Alberto Moravia tra Italia ed Europa

Il volume raccoglie gli interventi del convegno Alberto Moravia tra Italia ed Europa che si è svolto a Perugia nell’aprile del 2014 e che ha preso spunto da un significativo anniversario – i trent’anni dall’elezione dello scrittore al Parlamento Europeo – per una riflessione più generale sul rapporto dello scrittore con l’Europa e con le principali tradizioni culturali e letterarie del continente.
Se infatti è vero che la materia della sua narrativa è stata in modo pressoché esclusivo italiana e romana, al punto che Moravia è stato considerato nel Novecento lo scrittore italiano e romano per antonomasia, è altrettanto vero che prospettiva, orizzonti e contenuti valicano sin dall’inizio i confini spesso ristretti della cultura nazionale. Per formazione, interessi e sensibilità Moravia fu e si volle europeo, come gli interventi di questo volume dimostrano. Si tratta di un europeismo implicito e culturale, formatosi negli anni Venti e Trenta – quando Europa era sinonimo appunto di cultura e di civiltà contro l’antiumanesimo dei totalitarismi e dei nazionalismi – ma che diviene più esplicito nell’impegno dell’europarlamentare e nelle opere degli anni Ottanta, in un mondo dominato dalle superpotenze e dal pericolo atomico.
I contributi del volume gettano luce inedita su molti aspetti dell’opera e della biografia dello scrittore, e su questa dialettica, spesso difficile, tra realtà italiana e orizzonti globali. Dopo l’introduzione sull’europeismo dello scrittore (Maraini), una rilettura del Diario europeo (Manica), e una preziosa testimonianza preziosa sull’esperienza di Moravia a Strasburgo (Barzanti), vengono approfonditamente studiati i rapporti con la cultura francese, tedesca, inglese e russa (De Ceccatty, Terrinoni, Volpone, Reinhardt, Tortora), e con singole realtà italiane (Nicoletti, Casini, Grandelis). In appendice sono pubblicati i discorsi tenuti dallo scrittore al Parlamento Europeo.