di Franco Cesati Editore
Ho conosciuto il professor Tullio De Mauro nella primavera del 1980 quando venne a Firenze a presentare con grande passione la collana che aveva ideato e diretto presso gli Editori Riuniti: “Libri di base”. Di quella sua esperienza editoriale parlammo ancora, con quella acutezza e generosità che ha sempre contraddistinto Tullio De Mauro, a Firenze, nel novembre scorso, quasi quarant’anni dopo esserci conosciuti; all’epoca certo non facevo nemmeno l’editore.
Di De Mauro ricordo gli occhi brillanti di quando si accostava a un banco di libreria, curioso e rapito come un ragazzo. Trovava sempre qualcosa che lo stuzzicava. Cercava di ricordare se “quel” libro fosse già nella sua biblioteca poi… poi si arrendeva al fatto di averne tantissimi e di non ricordare e ricomprava “quel” libro perché in
“quel” momento gli sembrava più importante averlo che doverlo cercare. Ricordo il fumo azzurrognolo delle sue sigarette.
Ricordo bene il nostro ultimo incontro, a Roma il 28 novembre scorso, in un tiepido pomeriggio d’autunno, in cui lui, con grande generosità, dedicò una straordinaria conferenza al nostro volume “Sulla geografia linguistica dell’italiano parlato” di Robert Ruegg. De Mauro aveva scritto, nel volume, un accurato e appassionato ricordo di Ruegg, studioso che lui stesso aveva scoperto ancora nel lontano 1958. In quella sera di novembre portai con me mio figlio Giovanni (14 anni) dicendogli scherzando “ti faccio conoscere il… papa della linguistica italiana”. Giovanni venne a Roma e ascoltò la conferenza di De Mauro come De Mauro si incuriosì poi ai racconti calcistici di Giovanni, gli chiese dei suoi studi e delle sue letture.
Il professore aveva quella straordinaria e dolcissima dote di mettere a proprio agio qualunque interlocutore e sapeva sempre ascoltare. Era un uomo colto, uno studioso infaticabile e non arreso, una persona dalla generosità rara e di grandissima signorilità. È scontato dire che ci mancherà, ma è proprio così.
(Nella foto, Franco Cesati insieme a Tullio De Mauro e Sandro Bianconi)