L’italiano che parliamo e scriviamo
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Undici studiosi di fama internazionale fanno il punto sullo stato dell’italiano. La lingua non è uno strumento neutro: rivela la nostra visione del mondo, il nostro stile di vita; plasma la realtà che ci circonda, modificando valori e significati. La lingua è da sempre lo specchio di una società e l’italiano non fa eccezione. Porta in sé – stratificati – secoli e secoli di storia, ma continua a riflettere – giorno per giorno – l’evoluzione del nostro costume, della nostra mentalità, delle nostre abitudini.
E infatti l’italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. Se si guarda a ciò che è accaduto negli ultimi decenni, ci si trova di fronte a una vera rivoluzione. Per la prima volta, grazie a Internet, l’italiano ha preso a essere non solo parlato ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Una novità apparentemente paradossale, visto che l’italiano è nato e vissuto per secoli quasi soltanto come lingua scritta, e clamorosa, se si pensa che l’italiano scritto è sempre stato tanto forte nella sua codificazione quanto debole nella sua diffusione. Dopo aver conquistato l’uso parlato (a scapito del dialetto), la lingua nazionale ha finalmente conquistato anche l’uso scritto di massa (a scapito del non uso). E ciò comporta il venir meno delle coordinate che avevano caratterizzato e condizionato la scrittura per secoli.
Curatore: Sabina Gola
Anno: 2019
Pagine: 148
Isbn: 978-88-7667-771-7
Collana: Quaderni della Rassegna
Numero Collana: 156