Nuove (e vecchie) geografie letterarie nell’Italia del XXI secolo
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Negli ultimi decenni molti studiosi sono stati affascinati dalla geografia letteraria, che trova le sue radici in alcune tra le più importanti riflessioni novecentesche, da Geografia e storia della letteratura italiana di Dionisotti, fino all’Atlante del romanzo europeo di Franco Moretti. Il rapporto tra geografia e letteratura ha conosciuto così un crescendo di studi interdisciplinari che ancora oggi invitano ad approfondire il tema seguendo nuovi percorsi. Il volume raccoglie un gruppo di saggi di ricercatori italianisti – provenienti non a caso da orizzonti geografici diversi –, che si concentrano sulla letteratura italiana del XXI secolo per rispondere ad alcune domande. È ancora incisivo l’elemento geografico-culturale nella produzione italiana più recente? In che misura incide il radicamento o lo sradicamento da territori di origine, di transito e di approdo? Le riflessioni convergono su autori contemporanei come Igiaba Scego, Francesco Biamonti, Giorgio Falco, Nicola Lagioia e Christian Raimo, per citarne solo alcuni; ogni testo comunica problematiche identitarie, siano esse individuali o collettive, e ciò che li accomuna è una visione della geografia letteraria non come radice che lega e impedisce, ma come nutrimento dell’immaginario.
Curatore: A cura di Silvia Contarini, Margherita Marras, Giuliana Pias
Anno: 2016
Pagine: 214
Isbn: 978-88-7667-580-5
Edizione: 8°
Collana: Civiltà italiana
Numero Collana: 12